L’abitato di Nepi è situato in un’ area di origine vulcanica, solcata da torrenti che, scendendo dai Monti Cimini, confluiscono nel fiume Treia, a sua volta affluente del Tevere.Il paesaggio, visto dall’alto, appare come una distesa interrotta da profonde spaccature che assumono la forma di burroni scoscesi, le forre. I percorsi naturalistici più suggestivi nascono proprio all’interno di queste caratteristiche spaccature che sono il risultato di un processo geologico antichissimo.
La ricca vegetazione, composta da alberi sempreverdi, quali il leccio, da alberi a foglie caduche, come il cerro e l’acero, e da un folto sottobosco, contribuisce a comporre un paesaggio di rara bellezza.
Fra i sentieri che è possibile percorrere, a brevissima distanza da Nepi, vi è il tracciato che attraversa il Pizzo, stretta lingua tufacea delimitata da scoscesi burroni, e che consente di raggiungere a piedi la Basilica di Castel Sant’Elia. Questo percorso unisce alla bellezza del paesaggio la presenza di testimonianze archeologiche. Dopo la discesa che permette di raggiungere il ponticello sopra il Fosso della Massa, si arriva, infatti, all’inizio di una lunga ed alta via cava, realizzata in età preromana, conosciuta con il nome di I Cavoni.
Dopo la discesa che permette di raggiungere il ponticello sopra il Fosso della Massa, si arriva, infatti, all’inizio di una lunga ed alta via cava, realizzata in età preromana, conosciuta con il nome di I Cavoni.
Questa suggestiva opera scavata dall’uomo e modellata dall’azione dell’acqua consente di risalire il crinale della forra per, poi, proseguire agevolmente in direzione nord lungo la strada vicinale di località La Massa.
Dopo un’ultima discesa si giunge al ponte medievale, costruito con la tipica forma a “schiena d’asino”, che permette di attraversare il Fosso del ponte di Castello ed arrivare al piazzale antistante la Basilica di Castel Sant’Elia.
Sempre fra i centri abitati di Nepi e Castel Sant’Elia, gli amanti della natura non possono non visitare la meravigliosa Cascata del picchio, posta lungo il corso del Rio Falisco, le cui acque, dopo un profondo salto, si insinuano in una stretta gola caratterizzata da una vegetazione lussureggiante.
A Cura di:
Dottor Stefano Francocci