Talete, si dimette il presidente Parlato: società nel caos

Caos nel caos in Talete. Si è dimesso il presidente Salvatore Parlato. L’ufficialità è arrivata nella giornata di ieri, quando il numero uno della società che gestisce il servizio idrico nel viterbese, ha comunicato la decisione al presidente ATO, Pietro Nocchi. Parlato era finito agli arresti domiciliari l’11 marzo scorso nell’ambito dell’inchiesta sul Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, di cui era presidente. Nocchi ha chiarito la posizione: “Mi ha detto di essere uscito dai domiciliari, ma di avere un’interdizione dai pubblici uffici. Da qui la decisione di dimettersi da presidente della Talete e da tutti gli altri ruoli che ricopriva”. E ora? Il servizio idrico è tutto nelle mani del vicepresidente Giuseppe Fraticelli. C’è da salvare il mutuo chiesto ad Arera, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambienti, voluto qualche mese fa per ripianare i debiti dell’azienda e investire nelle reti idriche sparse sul territorio. Ad oggi sembra utopia. Senza il prestito di 35 milioni, difficile vedere un miglioramento dell’acqua nel viterbese, ancora inquinata da arsenico e fluoruri e dunque non potabile.

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