Il Nepesino risponde alla Pro Loco: gli applausi e le emozioni non copriranno le falsità
Ad inizio estate, l’Associazione Culturale Il Nepesino insieme alla Pro Loco di Nepi, hanno l’intenzione di portare avanti un progetto quale il “Premio Nepi”, riconoscimento annuale ormai diventato una vera e propria istituzione nel paese. Gli accordi diventano ufficiali a metà luglio: vengono scelti i premiati, il giorno, l’orario e tutti gli altri aspetti organizzativi. Si arriva ad un patto: il Nepesino ha in carico la preparazione della serata (a cui si aggiunge anche la presentazione del libro “Tabacchine, una storia di Nepi”), la Pro Loco si occupa invece della pianificazione più tecnica: palco, service luci e audio, pubblicità. Tutto molto bello.
IL FATTACCIO – A 5 giorni dall’evento, quando tutto è ormai pronto, la parola della Pro Loco viene a mancare. Non esistono palco, service luci e audio, pubblicità. Disinteresse completo per un evento diventato ormai fiore all’occhiello del territorio come il Premio Nepi, ma disinteresse ancora più forte verso un’iniziativa storica e culturale come quella di ricordare le tabacchine nepesine. Non c’è nemmeno il materiale che gli associati della Pro Loco avrebbero dovuto raccogliere (foto e biografia) per uno dei premiati (poi raccolto da noi). Niente di niente. I motivi? Non ci sono i soldi, ma solo un “Piano B”, ovvero di fare un evento in forma ridimensionata e a costo zero. Insomma, l’arte del “ci arrangiamo”. A meno di una settimana dal su il sipario.
Una mancanza di rispetto verso dei ragazzi che hanno lavorato duro su un progetto e su una promessa: quella di svolgere la serata al Castello dei Borgia (“Il palco c’è sempre”, assicuravano negli uffici di Corso Matteotti) con casse audio, luci, proiettore: in grande stile. In poche parole, la loro soluzione (ripetiamo, a 5 giorni dall’evento), sarebbe stata: Il Nepesino si è fatta carico di ore di lavoro, la Pro Loco ci mette i sorrisi e qualche pacca sulla spalla a mo’ di ringraziamento.
PATTI – Se avessimo trovato le porte chiuse a metà luglio, prima di organizzare il tutto, non avremmo detto nulla. Ognuno fa le proprie scelte. Zero soldi? Nessun problema, apprezziamo la chiarezza e si va avanti. Qui parliamo invece di un accordo non mantenuto, di un “sì” detto con gioia, salvo poi rimangiarsi tutto con sguardo spaesato a pochi giorni dall’evento. Peccato è la sola cosa che vogliamo aggiungere. Resta la nostra lodevole iniziativa, restano tutte le persone che hanno applaudito in una serata magnifica. Restano i sorrisi, le lacrime di commozione, le parole e l’amore per Nepi. Il resto, dopo un successo del genere, fa già parte del passato.