Coronavirus, #IoRestoaCasa ma non senza cultura: (quasi) tutti i film girati a Nepi

In occasione del dpcm del 9 marzo, che vieta gli spostamenti su tutto il territorio nazionale, la nostra associazione si unisce alla campagna #IoRestoaCasa. Vogliamo cogliere questo periodo di quarantena come un’opportunità per rispolverare “vecchie” pellicole nepesine. Abbiamo pensato, infatti, di riportare qui in basso una lista comprensiva di film girati nel nostro bel paese.
La nostra cittadina è sempre stata, sin dagli anni 40 del ‘900, una location ideale per film di tutti i generi.

All’ombra dei superbi archi dell’acquedotto romano hanno azionato la macchina da presa registi come Alessandro Blasetti nel 1941 con “La corona di ferro” e Nino Manfredi nel 1971 con “Per grazia ricevuta“.

“Per grazia ricevuta” di Nino Manfredi, 1971

Mario Monicelli, riconosciuto maestro della commedia all’italiana, ha girato a Nepi, utilizzando come location sia l’acquedotto romano che la Rocca dei Borgia e i Bastioni Farnesiani, il prologo e alcune sequenze del suo capolavoro “L’armata Brancaleone” (1966), nonché una scena del sequel Brancaleone alle crociate (1970).

Riccardo Freda, abile regista di film avventurosi e mitologici, sceglie la Rocca dei Borgia come location per il melodrammatico “Beatrice Cenci” (1956). Altro film, ambientato agli albori del ‘900 e interpretato da un Adriano Celentano che si esprime in vernacolo romano, “Er Più – Storia d’amore e di coltello” (1971) di Sergio Corbucci; include tra le location nepesine l’Acquedotto romano, i Bastioni Farnesiani e la centrale via Matteotti.

Per “Storia di fifa e di coltello – Er seguiti Der Più” (1972), sequel parodia del film di Corbucci interpretato dalla coppia Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, il regista Mario Amendola ripropone le stesse location del prototipo aggiungendone di nuove (la Chiesa di San Pietro e Via Celsi). Il Palazzo Comunale e Piazza del Comune ricorrono spesso come location nei film girati a Nepi.

Storia di amore e disoccupazione, la commedia “Gli scontenti” (1960) di Giuseppe Lipartiti, quasi interamente girata a Nepi e dintorni, annovera belle inquadrature del Palazzo Comunale e Piazza del Comune.
Il film che valorizza maggiormente Nepi è tuttavia “Gli ultimi saranno ultimi“(2015) di Massimiliano Bruno, che riprende con grande perizia il Palazzo Comunale, Piazza del Comune, le vie del centro e il caratteristico Palio dei Borgia.

Una location particolare è infine costituita dalle catacombe di Santa Savinilla, in cui sono state girate sequenze del drammatico “Todo modo” (1976, tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia) di Elio Petri e dell’horror “Antropophagus” (1980) di Aristide Massaccesi. Il Palazzo Comunale, Piazza del comune e Nepi inquadrata dall’alto, che nella finzione si trasforma nell’immaginario comune di Villalba, compaiono frequentemente come location nelle quattro stagioni (2012-2017) della serie televisiva “Le tre rose di Eva“.

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